LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, II, 109
 
originale
 
109 Adsumit autem Cratippus hoc modo: "Sunt autem innumerabiles praesensiones non fortuitae." At ego dico nullam: vide, quanta sit controversia; iam adsumptione non concessa nulla conclusio est. "At impudentes sumus, qui, cum tam perspicuum sit, non concedamus." Quid est perspicuum? "Multa vera" inquit "evadere." Quid quod multo plura falsa? Nonne ipsa varietas, quae est propria fortunae, fortunam esse causam, non naturam esse docet? Deinde, si tua ista conclusio, Cratippe, vera est (tecum enim mihi res est), nonne intellegis eadem uti posse et haruspices et fulguratores et interpretes ostentorum et augures et sortilegos et Chaldaeos? Quorum generum nullum est, ex quo non aliquid, sicut praedictum sit, evaserit. Ergo aut ea quoque genera divinandi sunt quae tu rectissume improbas, aut, si ea non sunt, non intellego cur haec duo sint quae relinquis. Qua ergo ratione haec inducis, eadem illa possunt esse quae tollis.
 
traduzione
 
109 L'aggiunta di Cratippo ? questa: "Vi sono innumerevoli presentimenti non casuali". Io, invece, dico che non ce n'? nemmeno uno: vedi quanto ? grande il dissenso; e, una volta che quell'aggiunta non viene concessa, nessuna conclusione si pu? raggiungere. Ma, secondo lui, sono io uno sfrontato, nel non voler ammettere quell'aggiunta, mentre ? tanto evidente. Che cosa ? evidente? "Che molte predizioni risultano vere," risponde. E che dire allora del fatto che molte di pi? risultano false? Proprio questa incostanza di risultati, che ? caratteristica del caso, non dovr? dimostrarci che dal caso, noti da una legge di natura, essi dipendono? Inoltre, se codesta tua argomentazione ? vera, caro Cratippo (dal momento che ? con te che sto attualmente discutendo), non ti accorgi che di essa possono servirsi egualmente gli ar?spici, gli interpreti dei fulmini e dei prod?gi, gli ?uguri, gli estrattori di sorti, i caldei? Di tutte queste forme di divinazione non ce n'? nemmeno una in base a cui, una volta su tante, l'evento non sia stato conforme alla predizione. Dunque o anche queste forme di divinazione, che tu giustissimamente ripudii, sono valide, o, se non lo sono, non capisco perch? lo siano quelle due sole che tu ammetti. Grazie allo stesso ragionamento con cui tu d?i il benestare a quelle, possono avere il diritto di esistere anche quelle che neghi.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons